Prima di fare "copia" e "incolla"

Quando decidi di copiare ed incollare i contenuti di questo blog, abbi almeno il buon senso di citarne la fonte.
Scrivere i contenuti di queste pagine è un lavoro molto impegnativo: c'è uno sforzo di memoria, di attenzione nello scrivere il dialetto in maniera precisa e un sacrificio di tempo. Tutto questo lo facciamo per non mandare perse tutte quelle "cusarelle" della nostra terra. Grazie per la collaborazione.

martedì 19 aprile 2011

La processione degli apostoli

Nel pomeriggio del Giovedì Santo per le strade della città di Campobasso si può assistere ad una delle manifestazioni più caratteristiche e significative della tradizione cittadina: la processione degli Apostoli. Si tratta di una cerimonia semplice, senza alcuna pomposità ma radicata nella cultura campobassana. E' una processione che, per la sua straordinarietà, è stato richiesto all'Unesco il riconoscimento come patrimonio mondiale dell'umanità.
La gratitudine dell’abate Zita per aver recuperato la salute dopo una grave malattia diede vita alla tradizione secondo cui il Giovedì Santo degli anziani scelti tra i più bisognosi dovevano vestirsi con sacco, berretto di pelle o grossa lana, bastone e sandali, prendere parte ai precetti religiosi ed incamminarsi in processione raggiungendo tutte le chiese con il Santissimo Sacramento esposto. Nella Chiesa di S. Leonardo, al termine della processione, avveniva il rito della lavanda dei piedi.
I figuranti sarebbero poi stati ricompensati con una serie di portate pari proprio al loro numero, un biscotto e delle monete di rame. Tutto questo anche negli anni a seguire la sua morte, a carico dei suoi familiari.
Oggi la tradizione vive e viene tramandata dalla Confraternita Pia Unione di San Giovanni Battista ed i tredici figuranti vengono scelti a sorte la Domenica delle Palme anche tra i giovani purchè appartenenti alla Confraternita Pia Unione di San Giovanni Battista.
I tredici, partendo dalla chiesa di San Giovanni Battista, a passo lento e con spirito raccolto raggiungono le chiese Cattedrale (piazza Prefettura), San Leonardo (largo San Leonardo), Sant’Antonio Abate (via Sant’Antonio Abate), Santa Maria della Libera (piazza V. Emanuele), casa Maria Annibale di Francia (viale Elena), Sant’Antonio di Padova (viale P. di Piemonte), Mater Ecclesiae (via Svevo), santuario Santa Maria Del Monte (viale del Castello), San Paolo (via Tiberio), casa della carità (via Garibaldi), Sacro Cuore (piazza San Francesco), San Giuseppe (via Gramsci), San Pietro (via San Giovanni dei Gelsi) e San Giovanni Battista (via San Giovanni dei Gelsi). In ognuna di queste chiese gli apostoli si raccolgono in preghiera dinanzi agli altari della reposizione (detti erroneamente “sepolcri”) e cioè il luogo che custodisce l’Eucarestia.
Nel giorno del Giovedì Santo questi altari vengono tradizionalmente decorati in maniera solenne dalle singole parrocchie ed i fedeli si recano ad adorare il Sacramento facendo anche file molto lunghe. Gli altari vengono disfatti il pomeriggio del Venerdì santo, giorno della morte di Gesù. Credenza pagana vuole che il numero dei "sepolcri" visitati sia in numero dispari.
Nella chiesa Cattedrale, prima tappa dopo l’uscita dalla chiesa di San Giovanni Battista, gli Apostoli partecipano alla Messa celebrata dal Vescovo. Dopo l’omelia il celebrante procede con la caratteristica lavanda dei piedi: ciascun apostolo siede su uno sgabello ed il Vescovo, così come fece Gesù con i suoi discepoli, lava, asciuga e bacia i piedi in segno di umiltà e di spirito di servizio.
Non è facile distinguere tra loro gli apostoli raffigurati. Solo quattro di questi sono riconoscibili in quanto portano con loro dei simboli caratterizzanti. In ogni modo procedono in ordine: Simone di Cirene che porta la Croce e simboleggia una guida per gli apostoli; poi Giovanni vestito completamente di rosso; Pietro che porta due grandi chiavi: una d’oro del Paradiso ed una nera dell’Inferno; Giacomo Maggiore, Giacomo Minore, Bartolomeo, Simone, Matteo, Andrea, Tommaso, Filippo, Taddeo; infine Giuda Iscariota che porta tra le mani il sacco con i denari del tradimento.